Per Carlo Barbagallo è il suo curriculum a parlare e per una volta a dire molto e ad inquadrare il personaggio, dallo studio dei suoni alle registrazioni lo fi, dalle sperimentazioni alle sonorizzazioni, senza tralasciare il suo percorso artistico oltre che da solista anche con diverse band (Albanopower , Suzanne' Silver , Les Dix-huit secondes , La moncada). Questo "Blue Record" è un vero e proprio ritratto, profondo come il colore che da il nome alla release. Sette brani appena, dove si respira "cinema" nelle immagini che affiorano alla mente e sensazioni, suggestioni, gli anni '70, un cowboy e il suo cavallo, che sembra vadano al piccolo trotto (la suggestione in questo caso è data dai tempi di batteria) e raccontano o semplicemente ricordano "storie" ma anche no, nel senso che questo è il cammino che noi abbiamo intrapreso ascoltando i brani e l'immagine "che ne abbiamo cavalcato" per cercare una chiave al mondo di Barbagallo che è sicuramente un mondo dove vi consigliamo di immergervi e scoprire le "vostre" suggestioni:
"SoulSelf": jazz, psichedelica e un mood di stampo anni 70 convulso e convincente:
"To smoke my soul
To feel my self
I live to be myself
What are you looking for?"
"Radion": folk psichedelico a tinte western con tanto di vibrafono, suggestiva e cinematografica
"In My Better Cup": ipnotica, dall'incedere cupo e marziale, si avvicina all'ultima produzione dei Black Eyed Dog come sonorità d'insieme:
"What's there in my better cup
It's my short-circuit mind
What's there
My caged brain
My raped beliefs
My dependent wishes
My repressed life
My muted life
My buried life
What's there in my better cup
There's what is in yours"
"Rats & Mosquitoes" dodici minuti di pura alchimia sonora in una suite/colonna sonora, liquida e dilatata
"Hiss Of Hush": giochi di voce e ritmica accattivante:
"Hiss of hush is so similar to that of tape
Night cannot let me sleep
It cannot drown me as the sound of wide awake life in a bright rainy day
In that light i sink and i wouldn't never wake me"
"Jewish" 2 minuti concitati dal piglio jazz dal gusto retrò
"Rainbow": la traccia più convenzionale verrebbe da dire, è una ballad folk che cresce via via d'intensità e mette in mostra un cantato decisamente convincente:
"I'm stepping out in this world we all share
You think i'm alone but you're so wrong
You won't bring me down
I'm standing our ground
And now is far too late for thinking
How can you ask me for forgiveness
Not on my death bed
Not in a million years "
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